Perché a volte la Bellezza aiuta a riflettere

Almeno una volta nella vita si è rimasti a bocca aperta, in silenzio per alcuni secondi, dinnanzi alle sfumature di colori che si susseguono durante un tramonto d’estate, fino a quando il sole svanisce, inghiottito dalle valli e le montagne che disegnano l’orizzonte.

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Tutti hanno rivisto in un fiore o in una foglia, qualche forma particolare: un cuore, un viso, un sorriso… e tutti hanno contemplato, dal finestrino di una macchina, le cromie di un prato durante la primavera. Architetture e colori che ogni giorno mutano e interagiscono sotto lo sguardo vigile e severo di Madre Natura …e guardate con invidia dall’uomo che invano cerca di imitarle.

Rugiada senza contrasto

Madre Natura modella e crea bellezze universalmente riconosciute… scenari tanto armoniosi da diventare dei veri e propri locus amoenus dell’anima.

Ognuno ne ha uno in cui rifugiarsi… ognuno possiede nella sua mente un habitat ideale in cui rintanarsi e che si rifà a un luogo naturale …

… ognuno diverso dall’altro … un’altra straordinaria “faccia” della natura: la soggettività della sua bellezza!

Infatti, in relazione allo status sociale, culturale ed economico, ogni essere umano sente una diversa emozione scrutando attraverso un paesaggio o seguendo con uno sguardo il volo di una farfalla che si posa delicatamente su un fiore… in questa diversità di punti di vista, l’unico punto in comune su cui tutto ruota è, appunto, l’emozione che Madre Natura può suscitare!

Non servono lauree per poter apprezzare le geometrie armoniche che sono venute fuori da migliaia di anni di evoluzione; il più delle volte serve solamente imparare ad osservare: fermarsi per qualche secondo in più davanti a qualcosa, lasciarsi alle spalle la fretta e le necessità quotidiane che la società impone, piegarsi davanti ad un fiore per annusarlo, cercare di non far rumore per guardare cosa fa quell’animaletto che sbuca dal cespuglio, cercare una visuale libera per ammirare il paesaggio, perdersi nei dettagli … si scopriranno forme, colori ed odori che non pensavano neanche esistessero.

                                                                                    Cogliere i dettagli … quelli belli e quelli meno belli!cropped-img_85571.jpgCerto, apprezzare una cavalletta che ci vola verso la faccia o una falena che svolazza intorno a noi non è facilissimo, ma osservandoli e cercando di “capire” come sono, cosa fanno e perché, può essere il giusto approccio per resistere alla tentazione di scappare ed urlare ed attendere quanto meno qualche secondo !!!

Utilizzare l’approccio scientifico classico per comprendere la bellezza nascosta della natura spesso non è consigliabile perché risulta troppo impregnata di tecnicismi, teorie e termini difficilmente comprensibili ai non addetti ai lavori, che di conseguenza preferiscono trascurarla. Il disinteresse è sia personale che del sistema in cui viviamo perché basti pensare al fatto che, in linea di massima, la maggior parte della attività che hanno come soggetto la Natura, risultano economicamente sfavorevoli (un parco, per quanto possa essere turisticamente attrattivo, a fine anno avrà , nella maggior pare dei casi, più spese che utili) !

Spesso la gente non è interessata a quello che la Natura ha da offrire, nel peggiore dei casi, invece, la sfrutta all’inverosimile!

Gli scenari non sono dei migliori e il punto di non ritorno, a detta degli scienziati, ancora non è stato raggiunto, quindi ancora si può fare qualcosa per salvaguardarla … uno dei tanti modi è proprio quello di apprezzare, ricercare, osservare, scrutare la bellezza nella miriade di sogni che la natura magistralmente sa’ sceneggiare … e soprattutto trasmetterlo agli altri!

 Perché a volte la bellezza aiuta a riflettere

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